Sento, purtroppo anche a destra, saccenti analisi politologiche e intellettualoidi sulle elezioni presidenziali francesi, piene di conformismo e buonismo politicamente corretto.
Ebbene i numeri parlano chiaro, nonostante una potentissima, infame e devastante campagna diffamatoria, condotta dall’intero sistema di potere francese (il 95% dei partiti e dei mass media, controllati o foraggiati dalla plutocrazia mondialista), Marine Le Pen, sola contro tutti, ottiene il voto di un francese su tre, portando il Front National ad essere il primo movimento politico francese con il 34,5% del consenso popolare.
Ma non è solo questo incredibile dato numerico (pensiamo alle penose percentuali della destra italiana…) a far parlare di ottimo risultato e vittoria politica del fronte lepenista. Il dato più importante è che Marine Le Pen ha dettato e imposto i temi della campagna presidenziale e della agenda politica europea, e che il sistema plutocratico, per battere il fronte nazional-popolare, ha dovuto inventarsi un finto nuovo candidato per intercettare la protesta.
Il giovane e belloccio banchiere gerontofilo, ex ministro socialista, liberista e libertario, giacobino e massone, infatti, ha vinto inseguendo e copiando Marine, parlando di rinnovamento e alternativa ai vecchi partiti, di patria e di revisione degli accordi europei. Il sistema finanziario mondiale che vuole dominare i popoli e le nazioni, per fermare e sterilizzare la crescente protesta popolare la spaventa, disorienta e indirizza su finti oppositori e innovatori, in realtà agenti infiltrati, servi a libro paga e-o utili idioti, magari inconsapevoli ma facilmente manovrabili, penso alla sinistra greca di Syriza e ad i nostrani 5 Stelle.
Marine Le Pen ed il Front National potevano fare meglio e di più? Certamente si, ed io lo dico da critico sostenitore, da sempre, del vecchio leone Jean Marie, ma i consigli postumi non richiesti e le analisi di certi destroidi italici, che hanno contribuito al fallimento di Alleanza Nazionale, sono assolutamente ridicole e fuori luogo. (Roberto Jonghi Lavarini)
Ebbene i numeri parlano chiaro, nonostante una potentissima, infame e devastante campagna diffamatoria, condotta dall’intero sistema di potere francese (il 95% dei partiti e dei mass media, controllati o foraggiati dalla plutocrazia mondialista), Marine Le Pen, sola contro tutti, ottiene il voto di un francese su tre, portando il Front National ad essere il primo movimento politico francese con il 34,5% del consenso popolare.
Ma non è solo questo incredibile dato numerico (pensiamo alle penose percentuali della destra italiana…) a far parlare di ottimo risultato e vittoria politica del fronte lepenista. Il dato più importante è che Marine Le Pen ha dettato e imposto i temi della campagna presidenziale e della agenda politica europea, e che il sistema plutocratico, per battere il fronte nazional-popolare, ha dovuto inventarsi un finto nuovo candidato per intercettare la protesta.
Il giovane e belloccio banchiere gerontofilo, ex ministro socialista, liberista e libertario, giacobino e massone, infatti, ha vinto inseguendo e copiando Marine, parlando di rinnovamento e alternativa ai vecchi partiti, di patria e di revisione degli accordi europei. Il sistema finanziario mondiale che vuole dominare i popoli e le nazioni, per fermare e sterilizzare la crescente protesta popolare la spaventa, disorienta e indirizza su finti oppositori e innovatori, in realtà agenti infiltrati, servi a libro paga e-o utili idioti, magari inconsapevoli ma facilmente manovrabili, penso alla sinistra greca di Syriza e ad i nostrani 5 Stelle.
Marine Le Pen ed il Front National potevano fare meglio e di più? Certamente si, ed io lo dico da critico sostenitore, da sempre, del vecchio leone Jean Marie, ma i consigli postumi non richiesti e le analisi di certi destroidi italici, che hanno contribuito al fallimento di Alleanza Nazionale, sono assolutamente ridicole e fuori luogo. (Roberto Jonghi Lavarini)
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