sabato 30 giugno 2018

Roberto Jonghi (Fare Fronte) in TV







Fare Fronte: Idee per l'Europa dei Popoli


 
 
Rinnovato giornale culturale, metapolitico, nazional-popolare, identitario, patriottico e sovranista... Presente e scaricabile comodamente online, stampato in 50.000 copie a diffusione militante, nei circoli e librerie d'area... Obbiettivo ambizioso: un mensile cartaceo in tutte le edicole d'Italia, dal prossimo gennaio 2019.

Un progetto editoriale promosso dal vulcanico Mario Borghezio (storico eurodeputato leghista, vice capo gruppo delle "destre europee", capo delegazione della commissione esteri, presidente della Fondazione federalista per l'Europa dei Popoli). Suo "braccio destro" in questa operazione culturale, trasversale e apartitica, è il "barone nero" Roberto Jonghi Lavarini (esponente della destra sociale, radicale e tradizionalista, presidente del movimento Fare Fronte, candidato con Fratelli d'Italia, alle scorse elezioni politiche). Questo lo "zoccolo duro" della squadra: Luciano Lucarini (editore), Andrea Rognoni (direttore responsabile), Max Bastoni (capo redattore e consigliere regionale lombardo), Edoardo Anghinelli (segretario di redazione).


Contatti, informazioni, proposte, collaborazioni, contributi:
 
"Radici profonde, rami forti" dice un vecchio detto della mia tribù Walser (tedesco-vallese" del Monte Rosa). Il mio ragionamento metapolitico parte da questa genuina e antica saggezza popolare. I Walser sono un piccolo e fiero popolo alpino germanico diviso in villaggi, enclave in alta quota, sparsi su tutto l'arco alpino, dalla Svizzera all'Austria, dove hanno mantenuto le loro tradizioni etnologiche, religiose e linguistiche (parlano un dialetto tedesco arcaico). In Italia sono certamente note a tutti le località turistiche di Gressoney, Im Land (Alagna Valsesia) e Z'Makanà (Macugnaga), alle quali aggiungo la mia Urnafasch (Ornavasso), paesini che hanno mantenuto intatte le proprie caratteristiche che ne fanno luoghi  tipici e affascinanti. Tornare nelle mie terre, o andare ai Walsertreffen (raduni internazionali delle comunità Walser) con le mie figlie, vestendo i nostri abiti tradizionali, brindando e cantando con il mio prossimo (etimologicamente, colui che mi è più vicino), mi fa ritrovare e connettere con le mie origini ancestrali, con la terra dei miei padri (da cui il termine patria), dando consapevolezza e forza alla mia identità, profondo significato etologico e spirituale alla mia esistenza su questa terra. Riallacciarsi alla Tradizione, è riprendere linfa e vigore, è essere in ordine, ovvero al posto giusto, deciso del buon Dio, dal destino, in questo universo. Ma ogni singola tradizione, come dicevano i grandi studiosi, filosofi e maestri, Julis Evola e Renè Guenon, fa parte e si riallaccia alla unica grande Tradizione che costituisce, insieme alle leggi naturali, la vera essenza della nostra umana civiltà, una unica visione del mondo, degli uomini e della società. Essere fedele alle proprie radici specifiche, vuol dire capire e rispettare quelle altrui, e partecipare veramente alla umanità nel suo complesso. Solo chi capisce e rispetta se stesso, può capire e rispettare gli altri. Questo è lo spirito comune, la weltanschauung, che unice gli amici, collaboratori e sostenitori dI questo progetto editoriale e delle storiche battaglie culturali e identitarie, prima che politiche, di Mario Borghezio. Questo giornale ha l'ambizioso obbiettivo di essere la base di un grande fronte nazional-popolare, per informare, formare e selezionare, secondo criteri meritocratici, una classe dirigente, consapevole e preparata, di autentici patrioti, una nuova aristocrazia europea, nel senso etimologico e tradizionale di governo dei migliori, che si dedichi veramente al bene delle nostre comunità locali, alla tutela dei territori e delle radici, alla difesa dei nostri legittimi e sacrosanti interessi politici, militari ed economici in Europa, nel "mare nostrum" Mediterraneo e nel mondo. Uniamo le forze e le Idee per l'Europa dei Popoli. Roberto Jonghi Lavarini

lunedì 25 giugno 2018

Riunione Patriottica di Fare Fronte a Milano



LUNEDI 9 LUGLIO 2018 – Ore 20.30
Studio Legale Maturo, Viale Bianca Maria 3 a Milano

Riunione di Fare Fronte con il seguente ordine del giorno:

1) Collaborazione con Fondazione e giornale Idee per l'Europa dei Popoli;
2) Collaborazione con il sindacato nazionale Unione Generale del Lavoro;
3) Collaborazione con movimento internazionale e rivista Eurasia;
4) Corso di formazione (storia, filosofia, politica, costituzione, comunicazione);
5) Campagna politica e informativa per l'uscita dell'Italia dalla NATO;
6) Campagna politica e informativa a sostegno della sovranità nazionale;
7) Campagna politica a sostegno della produzione italiana di qualità;
8) Gite sociali e culturali a Predappio e al Vittoriale (a settembre);

9) Rapporto con Fratelli d'Italia (esame delle risposte e delle proposte politiche dei vertici del partito) e decisioni conseguenti. 

Interverranno: Dott. Giovanni Bucci (vice sindaco di Garbagnate Milanese), Mirko Cuneo, Fabio Flenda (Libertà Nazionale), Avv. Renato Maturo, Silvio Vartolo (segreteria regionale UGL), Luigi Voccio (Cinisello Balsamo). Sono stati ufficialmente invitati ad intervenire i dirigenti di FDI: Sen. Ignazio La Russa, Sen. Daniela Santanchè, On. Carlo Fidanza, On. Paola Frassinetti.

Segue (circa ore 21.30) dibattito sulla situazione, gli sviluppi e le prospettive della politica italiana, europea e mondiale: Prof. Gianfranco Benedetto (LIUC), Prof. Massimiliano Bonavoglia (E-Campus), Avv. Giuseppe Palma (costituzionalista).

Vi aspettiamo numerosi, 
il presidente di Fare Fronte
Roberto Jonghi Lavarini



FARE FRONTE con DUGIN per l'EURASIA

Renato Maturo, Pietro Fraccavento, Roberto Jonghi, Aleksandr Dugin e Giuseppe Ghirardini

Il movimento Fare Fronte ha partecipato attivamente allo storico incontro milanese, organizzato, settimana scorsa, dall’editore militante Maurizio Murelli (Edizioni AGA, Orion Libri), con il filosofo tradizionalista russo, Prof. Alexander (Aleksandr) Dugin, consigliere geopolitico del presidente Vladimir Putin. Dugin ha presentato il suo ultimo libro “Putin contro Putin”, partecipando ad un dibattito con il filosofo rosso-bruno Diego Fusaro ed il giornalista Adriano Scianca, direttore della rivista Il Primato. Presenti oltre quattrocento attenti ascoltatori, molti i volti noti, fra i quali citiamo: Marco Battarra (altro editore-libraio militante delle Edizioni Ritter), Aldo Braccio (studioso, collaboratore della rivista geopolitca Eurasia), Andrea Scarabelli (intellettuale e direttore della rivista filosofica Antares), Attilio Carelli (esponente della destra aristocratica evoliana e segretario della Fiamma Tricolore), gli avvocati Renato Maturo e Stefano Sutti (punti di riferimento sia della comunità russa lombarda che degli imprenditori italiani che vogliono investire nella ex Unione Sovietica), i docenti universitari Massimilliano Bonavoglia e Sergio Luppi, Giuseppe Ghirardini (presidente del Comitato Europa dei Popoli e fedele della Chiesa Ortodossa Russa), il conte zarista georgiano russofono Nikoloz Verdanisdev (della associazione eurasiatica ACIGEA) e, naturalmente, Gianluca Savoini (presidente della storica associazione Lombardia Russia, influente ed ascoltato consigliere del segretario leghista Matteo Salvini, per la politica estera). In sala anche molti dirigenti del centrodestra (Lega e Fratelli d’Italia) e della destra radicale (Casa Pound e Lealtà Azione), cittadini russi e dell’ex impero russo.  Nella giornata milanese, Dugin ha anche approvato la nomina del portavoce ufficiale in Italia del suo movimento politico internazionale eurasiatico (simbolo una runa solare gialla su sfondo nero): Pietro Fraccavento, giovane creativo e tecno musicista. La delegazione di Fare Fronte era guidata dal presidente Roberto Jonghi Lavarini e dall’imprenditore Mirko Cuneo. Jonghi ha confermato le sue antiche simpatie zariste (il “barone nero” è, peraltro, amico personale del Granduca George Romanoff, capo della casa imperiale ed erede al trono di tutte le Russie), la sua adesione alla corrente filosofica e geopolitca di Dugin, ed il suo pieno sostegno politico (più volte espresso anche alla agenzia di stampa internazionale russa Sputnik) ad una grande alleanza (politica, economica e militare)  continentale ed euraoasiatica fra l’Europa e la Santa Madre Russia Ortodossa, “ritonata Terza Roma e faro di civiltà”. In questa direzione, Fare Fronte ha annunciato diverse iniziative sia per chiedere l’abolizione delle “infami e autolesioniste” sanzioni economiche alla Russia, che per chiedere l’uscita dell’Italia dalla NATO (esercito coloniale dell’imperialismo USA) e lo smantello delle 115 basi straniere presenti sul territorio nazionale. Da ricordare i solidi rapporti fra lo stesso Jonghi, diversi alti ufficiali delle Forze Armate italiane, e l'ex ministro della difesa, il senatore Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia. (Agenzia Stampa Vega)




Robeto Jonghi Lavarini con il filosofo tradizionalista russo Aleksandr Dugin

Pietro Fraccavento (portavoce Movimento Internazionale Eurasiatico, sezione italiana), il barone Roberto Jonghi Lavarini (presidente movimento nazional popolare, identitario e sovranista Fare Fronte), l'avvocato Renato Maturo (presidente associazione culturale Grande Milano), Giuseppe Ghirardini (presidente comitato Europa dei Popoli) e il conte Nikoloz Vardanisdzev (segretario generale associazione culturale eurasiatica ACIGEA) con ALEXANDR DUGIN

Il "barone nero" Roberto Jonghi Lavarini con Alexandr Dugin, filosofo della Tradizione e paladino dell'Eurasia

Il Dott. Roberto Jonghi Lavarini con il Prof. Alexandr Dugin

Il Barone Nero con il Filosofo Rosso: Roberto Jonghi Lavarini con Diego Fusaro, insieme in difesa della giustizia sociale e della sovranità nazionale, alleanza trasversale degli uomini liberi, contro la plutocrazia mondialista 

giovedì 21 giugno 2018

Claudio Bernieri (Affari Italiani) intervista Alexander Dugin



Politica - Affari Italiani - Milano

"Putin entusiasta di Salvini": l'intervista ad Aleksander Dugin

Putin è un fan di Salvini e la Russia tifa per il leader della Lega: parla Aleksander Dugin, consigliere del leader russo

Metti una sera in via Padova, tra scantinati trasformati in moschee e centri sociali. Tutti ad ascoltare il consigliere di Putin, lo scrittore e filosofo Aleksander Dugin che presenta il suo libro “Putin  contro Putin” (Ed. Aga).“ Il centro del mondo è in questi giorni Roma, con Di Maio e Salvini e il loro populismo integrale, vittoria metafisica del popolo italiano. Salvini risponde a tutte le sfide, è un successo mondiale: lui è un leader populista positivo. E’ il pensiero di  Putin, che è un  fan di Salvini. Tutti in Russia tifiano per lui. In Italia Soros e  i  globalisti stanno perdendo  la partita… Putin ha una grande simpatia per Salvini. Ora  in Europa è un momento decisivo, si prospetta una vittoria radicale del popolo sulla elite ultraliberale” Dicono che sia la mentre di Putin. Ideatore del nazionalbolscevismo, Dugin esalta   i valori  tradizionali contrapposti ai valori liberali che stanno andando portando il mondo verso caos e guerra .Alcuni analisti definiscono Putin un patriota, altri un liberale. Rimane la domanda: “Chi è Putin?”. Dugin da via Padova cerca di dare una risposta: “Vedo una grande Europa da Lisbona a Vladivostok”, con un asse Mosca- Pechino5. E una forte  Unione  Eurasiatica”  Inventore della “Quarta Teoria Politica“ (dopo liberalismo, fascismo , e comunismo ecco la Tradizione), Dugin paragona Putin all’imperatore Augusto. Leader della resistenza alla  post modernità e alla  turbo- globalizzazione “Putin somiglia a un funambolo su una corda tesa attraverso un precipizio. Ora è di fronte a un doloroso dilemma: quale direzione prendere? Verso il passato o verso il futuro?“ ci dice Dugin in questa intervista.” Per gli USA, una buona Russia è una Russia fragile: una Russia ripiegata su se stessa, debole, divisa, quasi morta, un “buco nero”, come la definì Zbigniew Brzezinsky . Il 71% dei Russi pensa che la Russia appartenga ad una civiltà a sé stante, “eura- siatica” e ortodossa, e che qualunque sviluppo in una direzione filo-occi- dentale non vada bene per il Paese. Stimolato  da Adriano Scianca, il dibattito ha visto duettare Dugin con il filosofo post marxista Diego Fusaro.«I signori della mondializzazione con il loro clero intellettuale giornalistico di accompagnamento stanno disgregando tutti i fondamenti della vita etica». Parla futurista; di turbocapitalismo apolide, di «globalizzazione linguistica», «contronarrazione demofila». Una neolingua che affascina il foltissimo pubblico di nuovi editori  (Maurizio Murelli , Andrea Scarabelli, Marco Battara) edi politologi presenti in sala. Aldo Bracco (Rivista geopolitica Eurasia) ,Pietro Fraccavento (movimento  internazionale euroasiatico), Giuseppe Ghilardini (Europa dei popoli) Roberto Jonghi Lavarini (Fare fronte), Avv, Maurizio Mengassini (Fondazione imperiale Romanov) Lali Panchlidze (ass. Italia Georgia Eursasia), Gianluca Savoini (sss, Lombardia Russia).  


Nuovo circolo di Fratelli d'Italia a Milano

 
Cari amici,

in queste ultime settimane ho impiegato buona parte del tempo a costruire la nostra nuova "casa", il nostro nuovo luogo dove ritrovarci per scambiare le nostre opinioni e condividere insieme ogni giorno un percorso costante e determinato a difesa dei valori portanti della nostra società quali la famiglia, la sicurezza nei nostri territori e la valorizzazione della nostra Identità Nazionale. Ho approfondito molto il nostro passato, la nostra storia, impegnandomi nello studio di documenti, comunicati stampa e libri: tra questi il testo che mi ha colpito di più è stato "60 anni in fiamma", libro autobiografico di Franco Servello. Proprio da qui nasce l'idea di costituire a Milano, insieme ad un gruppo di persone, un nuovo circolo di Fratelli d'Italia che ho voluto chiamare: "Circolo per l'Italia - Franco Servello" Proprio in questi giorni con i sostenitori di questo progetto della prima ora stiamo continuando ad incontrarci a fine giornata lavorativa, la sera ad un aperitivo o in qualche cena, per definire al meglio e raccogliere il consenso di chi vorrà farne parte già dalle sue fondamenta. Non nascondiamo la nostra ambizione di diventare grandi per ridare un luogo di ritrovo a chi crede fortemente ai valori italiani, invidiati da tutto il mondo, e camminare insieme per costruire al meglio il nostro futuro e quello dei nostri figli, qui, nella nostra amata Italia. Colgo l'occasione per iniziare a presentarvi quanto già ho fatto con l'aiuto e il confronto dei miei amici sostenitori.

Ing. Alfonso Piero Di Rosa

"STORIA RIVISTA"


Arriva “Storia Rivista”. Segnali di memoria a destra.

Nasce una nuova rivista. Di storia. Una rivista divulgativa e di approfondimento allo stesso tempo. 

Ambiziosa e unitaria.

Il suo nome è Storia.Rivista. Un bimestrale. Ha poco meno di duecento pagine.
La prima parte è una miscellanea di articoli su uomini, idee, fatti che riguardano la destra in Italia e nel mondo; la seconda invece è un dossier monotematico dedicato ad un evento, una ricorrenza, uno scenario raccontato e analizzato da un punto di visto di destra.

Perché ambiziosa?
Perché, dicono in suoi realizzatori, la destra oggi dispersa sul piano politico e organizzativo deve ambiziosamente ritrovare i valori, le idee e le storie che l’hanno tenuta unita e viva per tanto tempo. La destra deve oggi chiedere alla Storia, anzitutto alla sua Storia, le risposte necessarie per ritrovare il perduto linguaggio della propria unità e le ragioni profonde dello stare insieme, linguaggio e ragioni che le hanno consentito di far fronte con dignità al mondo che continuava a stringerla d’assedio.
E tutto questo è assai ambizioso.

Ma è anche un progetto unitario. Perché non sarà la voce soltanto di un “pezzetto” della destra diffusa che, pure, esiste. Sarà la voce di tutte le esperienze ideali che hanno riempito la vita, i sogni, i progetti di questa area, che le hanno dato forza e che le hanno consentito di vivere il proprio tempo con fierezza e orgoglio quando tutto le era aspramente ostile.
Quella coerenza ideale, quel senso fortissimo di appartenenza radicato nella sua gente costituiscono proprio oggi il patrimonio principale da recuperare ed al quale attingere per costruire le strade del futuro.

Perché il nome Storia.Rivista?
Rivista sta per riletta, ristudiata, rianalizzata, rivisitata. I promotori dicono di non volersi accontentare dei giudizi codificati, degli stereotipi morali imposti dal “culturalmente corretto”. La Storia, quella con la esse maiuscola, non cessa mai di parlare, di fornire elementi, spunti, materiali. Non cessa mai di essere interpretata, capita, giudicata. E’ un libro da aprire e riaprire sempre, da non accantonare mai. E’ un terreno da arare continuamente perché dà sempre i suoi frutti.

La Storia non è solo passato; è presente ed anche futuro.
Un presente che non ha passato non avrà mai futuro, si legge nella presentazione.
L’orizzonte nel quale si muove la rivista è ampio, parte ovviamente dall’Italia ma si dilata nel mondo, là dove c’è una destra da raccontare.

Chi sono i promotori di questa avventura editoriale?
Storia.Rivista è diretta da Massimo Magliaro, ha un Comitato direttivo composto da Alessandro Amorese, Adalberto Baldoni, Mario Bozzi Sentieri, Roberto Rosseti e Marco Valle.
Molti i collaboratori, soprattutto giovani. Anche esteri.

A pubblicarla è la giovane e agguerrita casa editrice Eclettica Edizioni, di Massa, già nota per aver dato alle stampe testi molto interessanti e di successo. Si tratta fra l’altro della casa editrice che entro l’anno pubblicherà in esclusiva l’edizione italiana delle “Memoires” di Jean-Marie Le Pen.

Il primo numero, che verrà presentato tra pochi giorni a Roma e poi via via nel resto d’Italia, sia apre proprio con la pubblicazione in esclusiva (curata dal direttore, Magliaro) del capitolo delle Memorie di Le Pen dedicato alla nascita del Front national (cui la figlia, Marine, proprio in questi giorni ha deciso di cambiare nome), e continua con la prima puntata di una documentatissima storia del Msi scritta da Baldoni, un inedito di Amorese sulla moneta clandestina stampata nel dopoguerra dal Msi di Apuania, il ritratto del primo “federale” missino di Cagliari, Marigo, redatto da Giuseppe Serra, il racconto, firmato da Bozzi Sentieri, del ruolo avuto a destra dal quotidiano milanese della sera La Notte, un saggio di Nazzareno Mollicone sulla politica demografica del fascismo, una analisi della destra ungherese di ieri e di oggi, fatta da Valle, e un inedito su Johnny Halliday militante della destra francese.

La seconda parte della rivista è tutta dedicata al Sessantotto. Il dossier ha il titolo “La scimmia del ‘68”.
Vi figurano saggi e articoli di Baldoni, Gennaccari, Amorese, Rosseti, Volante, Barbetti e Magliaro. Arricchiscono il dossier le testimonianze di alcuni dei protagonisti di quei fatti (Tilgher, Gramazio, Gaudenzi, Pepe, Rochira, Marchal), una antologia di filosofi, storici, economisti, sociologi, saggisti (Spirito, D’Eramo, Rasi, Ginsborg, Bedeschi, Vulpitta, Gnerre, Cipriani, Veneziani, De Mattei, Corrêa de Oliveira, Del Noce, De Turris, Bardéche, Duprat, Evola) e una tavola rotonda con la partecipazione di Pietro Cerullo, Gennaro Malgieri, Bozzi Sentieri e Adriano Scianca.

Ogni numero di Storia.Rivista costerà 13 euro. L’abbonamento annuo invece 60 euro.

Il dossier del secondo numero, la cui uscita è imminente, sarà dedicato a Giorgio Almirante e a Pino Romualdi nel trentennale della loro morte.

martedì 19 giugno 2018

Roberto Jonghi in TV


ROBERTO JONGHI LAVARINI
in diretta televisiva a La Notizia

VENERDI 29 GIUGNO 2018
su LA6 TV Canale 86 e SKY



lunedì 18 giugno 2018

Fare Fronte con Alexander Dugin: Eurasia e Tradizione contro la plutocrazia mondialista!


Fare Fronte parteciperà all'incontro con il filosofo tradizionalista russo Alexander Dugin, consigliere geopolitico del presidente Vladimir Putin. Fare Fronte sostiene una nuova e grande alleanza (politica, economica, militare ed energetica) euroasiatica che difenda l'identità, la sicurezza ed il beneseere dei popoli e delle nazioni. Fare Fronte sostiene una nuova e vera Europa dei popoli, libera dalla sudditanza NATO-USA ed un mondo migliore, più giusto e multipolare, libero dai poteri forti privati della plutocrazia mondialista che vogliono una dittatura del pensiero unico relativista, del mercato, del profitto e della finanza anarco capitalista. Fare Fronte difende i Valori della Tradizione e la Legge Naturale, la giustizia sociale e la sovranità nazionale. Per questo, pur aderendo a Fratelli d'Italia e sostenendo Giorgia Meloni, guardiamo con attenzione e simpatia agli sviluppi della Lega di Matteo Salvini ed ai provvesimenti del nuovo governo gialloverde.



mercoledì 13 giugno 2018

Comunità - Tradizione - Cultura


"Parecipazione, Rinnovamento, Meritocrazia"



Il risultato elettorale di Fratelli d'Italia alle elezioni amministrative dello scorso 10 giugno, nei comuni della provincia di Milano e della Lombardia, è stato veramente disatroso: il partito dimezza il proprio consenso, ottenuto solo alle scorse elezioni politiche, e si attesta intorno al 2,5% di media, praticamente senza eleggere nostri rappresentanti nelle istituzioni locali, in comuni dove, persino il Movimento Sociale ha sempre avuto almeno un consigliere comunale. A Brescia otteniamo un seggio (ma solo grazie al numero complessivo degli abitanti e dei posti da assegnare). Unica eccezione positiva è la lista civica nazional-popolare promossa dal bravissimo Pino Pozzoli, candidato sindaco ad Opera, che ottiene il 17%., fuori dalla coalizione di centrodestra. 

A livello nazionale, invece, il partito, grazie, sopratutto, a Giorgia Meloni, tiene, nonostante la incredibile crescita della Lega di Mattro Salvini che ha calamitato la protesta, la voglia di cambiamento e la gran parte del tradizionale elettorato di destra. 

Il nostro peggiore risultato locale, non è dato solo dalla maggiore e storica presenza della Lega sul territorio padano ma anche, e dobbiamo dirlo con forza e chiarezza, dalla assoluta assenza organizzativa del movimento che (a Milano!) non ha sedi fisiche e nemmeno segreterie politiche (cittadina e provinciale) e che è male gestito da una dirigenza, complessivamente vecchia e mediocre (non eletta da nessun congresso) che, non aprendo Fratelli d'Italia ad una reale partecipazione, condivisione, trasparenza, rinnovamento e meritocrazia, a furia di accentrare tutto il potere decisionale (su rappresentanti locali, candidature, alleanze e nomine), ha fatto allontanare tanti validi patrioti, disperdendo troppe, energie positive. 

Speriamo che ora si abbia capito definitivamente la lezione! Il nostro circolo Fare Fronte, nonostante i tanti bastoni che ci hanno messo fra le ruote, ha fatto, come sempre, il proprio dovere, tutto ciò che era possibile, a sostegno dei suoi candidati, di Fratelli d'Italia e della coalizione unitaria di centrodestra nel suo complesso. Noi abbiamo la coscienza a posto, ma siamo sinceramente rammaricati per tutti i consigli, le segnalazioni, le proposte e gli appelli che abbiamo lanciato, drammaticamente invano, alla dirigenza di Fratelli d'Italia. 

Chiediamo ora, ufficialmente, a Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Carlo Fidanza e Daniela Santanche di convocare i congressi cittadino e provinciale di Milano e, nell'attesa, di nominare, subito, dei commissari politici per i due importanti ruoli. Chiediamo, inoltre, una riunione della segreteria regionale lombarda del partito, aperta a tutti gli iscritti, e la attuazione dello statuto del partito, con la formazione dei dipartimenti tematici.  

Contemporaneamente, annunciamo la mia candidatura alla segreteria cittadina di Milano

Attendiamo urgentemente risposte chiare e precise, non generiche ed evasive come al solito... Diamo tempo fino alla fine del mese di luglio, poi, in base alle risposte/proposte ufficiali, o alla loro assenza, decideremo cosa fare, da militanti liberi e coerenti quali siamo. 

Nel frattempo, non staremo certo con le mani in mano, ma ci dedicheremo, nella nostra migliore tradizione, a cose alte e nobili, alla cultura ed alla geopolitica, alla informazione ed alla formazione, con il convegno del filosofo tradizionalista russo Alexander Dugin (consigliere del presidente Vladimir Putin) e con il progetto editoriale e metapolitico "Idee per l'Europa dei Popoli", promosso dall'eurodeputato Mario Borghezio e dall'editore Luciano Lucarini. Perchè noi pensiamo in grande e vogliamo costruire un fronte nazional-popolare europeo che superi gli attuali schematismi ideologici e partitici, e che difenda veramente la giustizia sociale, la sovranità nazionale, l'identità, la sicurezza ed il benessere del nostro popolo. Il nostro nemico sono i poteri forti della plutocrazia mondialista e sionista che controllano la moneta, le banche, le borse, le assicurazioni, l'Unione Europea, la NATO, e che utilizzano il relativismo morale e l'immigrazione di massa, la burocrazia e le tasse, le guerre ed il terrorismo, per tenerci schiavi dei loro interessi privati.

Roberto Jonghi Lavarini

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sabato 9 giugno 2018

"IDEE per l'Europa dei Popoli"


Il Presidente di Fare Fronte, Roberto Jonghi Lavarini, l'avvocato Renato Maturo e l'imprenditore Mirko Cuneo (esperto di comunicazione e web), e l'eurodeputato leghista On. Mario Borghezio (Presidente della Fondazione Federalista per l'Europa dei Popoli e Membro Capodelegazione della Commissione Esteri del Parlamento Europeo)  ad una riunione per il lancio del rinnovato giornale (cartaceo e online) Idee per l'Europa dei Popoli, che vuole essere punto di riferimento culturale e metapolitico (di informazione e formazione) del blocco nazional-popolare, sociale, identitario e sovranista, rappresentato, in Italia, dalla Lega di Matteo Salvini e da Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia, e, in Europa dalle destre patriottiche come quelle austriaca, ungherese e francese. 

Obbiettivo è sostenere una neccessaria e fondamentale rivoluzione culturale, accanto a quella politica, dando spazio e voce agli uomini liberi, e andando presto in edicola con un mesile (poi settimanale). A chi ci rivolgiamo? A tutto il popolo italiano (da veri "populisti") ma con particolare attenzione alle università, ai liberi professionisti e imprenditori della sana economia produttiva nazionale, alle comunità militanti del "fronte della Tradizione". 

Jonghi ha voluto chiarire bene i termini della sua collaborazione con la nuova iniziativa culturale ed editoriale: "Sono militante di Fratelli d'Italia ma, visto i veloci cambiamenti sociali e geopolitici, le ravvicinate elezioni europee e gli sbarramenti elettorali, dobbiamo pensare veramente a "Fare Fonte", anche perchè obbiettivo comune sia di Salvini che della Meloni, è fare gruppo a Strasbugo con Marine Le Pen. Quindi: perchè presentare due liste distinte? Dobbiamo andare oltre, volare alto, unirci contro i poteri forti della plutocrazia mondialista".



domenica 3 giugno 2018

La destra popolare e sociale


LUIGI VOCCIO (candidato capolista, di Fratelli d'Italia, al consiglio comunale di Cinisello Balsamo), GIACOMO GHILARDI (dirigente della Lega, candidato sindaco della coalizione di centrodestra a Cinisello Balsamo) e ROBERTO JONGHI LAVARINI (presidente del circolo Fare Fronte), ieri mattina, insieme, veri militanti nazional-popolari, fra la gente, al mercato rionale.


ARESE: il presidente di Fare Fronte, Roberto Jonghi Lavarini, ed il Primo Capitano Francesco Lauri, insieme a Fabio Flenda, presidente di Libertà Nazionale, con il candidato sindaco di centrodestra Vittorio Turconi (leghista e paradcadutista della Folgore), a sostegno del candidato capolista di Fratelli d'Italia, Andrea CANAFOGLIA Venturini.