Intervistiamo Roberto Jonghi Lavarini, 45 anni, 
laurea in scienze politiche e vari master in sociologia e comunicazione,
 quarta generazione di una famiglia di imprenditori, attivi nel settore 
immobiliare ed edile, a Milano e nel nord Italia, oggi candidato alle 
elezioni politiche con il centrodestra, nelle liste di Fratelli 
d’Italia.
Intervistiamo Roberto Jonghi Lavarini, 45 anni, 
laurea in scienze politiche e vari master in sociologia e comunicazione,
 quarta generazione di una famiglia di imprenditori, attivi nel settore 
immobiliare ed edile, a Milano e nel nord Italia, oggi candidato alle 
elezioni politiche con il centrodestra, nelle liste di Fratelli 
d’Italia.
DOMANDA: Perché è sceso in politica con il centrodestra a queste elezioni?RISPOSTA:
 In realtà sono sceso in campo, nell’oramai lontano 1986, a soli 
quattordici anni, iscrivendomi al Fronte della Gioventù del Movimento 
Sociale Italiano e, da allora, ho sempre fatto politica, con senso 
civico e spirito patriottico. Naturale, per me, oggi, continuare questa 
militanza con la fiamma di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia.
DOMANDA: Perché è sceso in politica con il centrodestra a queste elezioni?RISPOSTA:
 In realtà sono sceso in campo, nell’oramai lontano 1986, a soli 
quattordici anni, iscrivendomi al Fronte della Gioventù del Movimento 
Sociale Italiano e, da allora, ho sempre fatto politica, con senso 
civico e spirito patriottico. Naturale, per me, oggi, continuare questa 
militanza con la fiamma di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia.
DOMANDA: Quali proposte per il rilancio della economia italiana?
RISPOSTA: Abbassare il più possibile le tasse ed 
eliminare la burocrazia inutile, gli sprechi e la corruzione. Dare 
sostegno concreto, incentivi e sgravi fiscali, finanziamenti agevolati e
 garantiti, alle imprese che assumono, innovano e fanno formazione. 
Bisogna dare forza e libertà alla sana borghesia produttiva del nord, 
lasciarla creare lavoro e benessere diffuso. E bisogna dare ossigeno al 
ceto medio, diminuendo la tassazione, aumentando stipendi e pensioni. Ma
 la vera ricchezza della terra dei nostri padri (questo, ricordo, il 
significato del temine patria) sono la cultura e l’identità, il nostro 
immenso patrimonio storico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico,
 le nostre tradizioni ed il nostro folklore, dalla Alpi alla Sicilia, 
potremmo vivere solo di turismo. E di esportazioni, perché la qualità 
della nostra produzione nazionale (il tanto imitato marchio made in 
Italy), è eccellenza riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo 
(agroalimentare, moda, design, lusso e tecnologia).
DOMANDA: E nello specifico suo settore?
 RISPOSTA: Faccio mie le dieci proposte di 
Assoedilizia: riduzione della pressione fiscale; sviluppo e rilancio 
dell’investimento da destinare alla locazione (da parte di gestori 
professionali, imprese e privati);  estensione della cedolare secca a 
tutti i contratti di locazione; attribuzione al contratto di locazione 
dell’efficacia di titolo esecutivo per il ripristino della 
legalità; liberalizzazione delle locazioni commerciali; stabilizzazione 
degli incentivi per gli interventi di manutenzione, riqualificazione, 
efficientamento energetico e miglioramento sismico del patrimonio 
edilizio; misure di stimolo e di sostegno alla rigenerazione 
urbana; incentivi fiscali per le permute immobiliari; sviluppo del 
turismo attraverso la proprietà immobiliare privata; istituzione del 
Ministero dello Sviluppo immobiliare, della casa e dell’edilizia.
DOMANDA: Tante proposte giuste e interessanti, ma con quali 
soldi, visto l’attuale attuale crisi economica internazionale e con un 
debito pubblico così alto come quello italiano? 
RISPOSTA: Grazie della domanda che mi permette di 
spiegare la marcia in più di Fratelli d’Italia nella coalizione di 
centrodestra. Noi vogliamo una vera e propria rivoluzione patriottica 
che metta al centro della azione politica del governo e di tutte le 
istituzioni italiane, la nostra sovranità nazionale, i nostri sacrosanti
 interessi, a partire dalla sicurezza e dal benessere del nostro popolo,
 delle nostre famiglie e delle nostre imprese. In questo senso vanno 
rivisti e rinegoziati (a nostro favore) tutti i trattati internazionali e
 la nostra permanenza nel sistema EURO come nella NATO. Va limitato lo 
strapotere dell’alta finanza anarco-capitalista internazionale, delle 
borse e delle banche centrali come la BCE (quelli che io definisco 
poteri forti della plutocrazia mondialista) che pensano, innanzitutto, 
ai loro affari e guadagni privati, influenzando politica e governi, a 
danno di popoli e nazioni. L’Italia è una nazione ricca ma mal 
governata, bisogna statalizzare la Banca d’Italia, rinegoziare il nostro
 debito con gli strozzini ed usurai privati che battono moneta, mettere 
guinzaglio e museruola ai cani feroci e voraci della speculazione 
finanziaria, e tornare alla sovranità monetaria.
 http://mginvestment.biz/site/intervista-roberto-jonghi-lavarini/
 



 
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