Dopo avere già imbarcato l'imbarazzante
"Esercito di Silvio" di Simone Furlan, con tanto di conferenza stampa
alla camera dei deputati, ora, Giorgia Meloni accoglie, con tutti gli onori, i
Repubblicani di Mario Mantovani, pronto a fare da capolista alle prossime
elezioni europee 2019.
In Lombardia si consolida l'asse di potere La
Russa-Santanchè e, a livello nazionale, la linea moderata, liberale, borghese e
atlantista. Fratelli d'Italia spera di superare lo sbarramento del 4%, virando
al centro, dando incarichi e visibilità ai tanti notabili delusi, fuoriusciti da
Forza Italia.
Una mediocre strategia di sopravvivenza, assolutamente
chiara e persino legittima, ma incompatibile con la tradizione e la militanza
della destra sociale, alla quale, invece, scientemente, non vengono riconosciuti
i meritati spazi, ruoli, mezzi e strumenti, necessari per fare buona Politica.
Ebbene io mi chiedo, con serena fermezza e
cameratesca franchezza: in questa situazione, perché noi “vecchi militanti” dovremmo
rimanere ancora in un partitino, a gestione privata verticistica, che,
evidentemente, non ci vuole, se non come "silenti servi", portatori
d'acqua a mulini altrui?
Noi siamo uomini liberi e coerenti, sinceri
patrioti, nazionalpopolari, identitari e sovranisti, ed abbiamo il dovere di
verificare cosa sia più giusto fare, da un punto di vista organizzativo
partitico elettorale, per continuare a portare avanti le nostre battaglie e
Fare Fronte in Italia e in Europa.
Noi non molliamo e non molleremo mai! Continueremo ad andare oltre, a volare alto, a Fare Fronte!
ROBERTO JONGHI LAVARINI
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