A differenza di molti parlamentari di FDI e Forza Italia, ma anche di maggioranza, che non hanno mai lavorato ma fatto solo politica, io provengo da una famiglia della sana borghesia produttiva del nord che fa impresa da quasi cent'anni... Per questo, dopo avere attentamente letto e analizzato questa legge finanziaria del governo gialloverde, con spirito libero e critico, posso sinceramente dire di condividerla e sostenerla al 90%. Queste prime riforme economiche, infatti, servono a dare un segnale di rottura, svolta e rinnovamento al popolo, ai giovani ed ai lavoratori. L'opera del governo va vista e giudicata sul medio lungo periodo, tenendo conto che la Lega di Matteo Salvini è in un governo di coalizione, osteggiato dal presidente della repubblica, e dai poteri forti di NATO e UE. Giusto, prima di abbassare le tasse e sostenere le imprese (cosa assolutamente necessaria e da programma), tutelare le fasce più deboli della società, combattere il precariato sistematico imposto dal super liberismo materialista ed i furbetti che delocalizzano, a danno dei lavoratori italiani e delle casse dello stato (altro sono i meritevoli imprenditori che vanno alla conquista di nuovi mercati). Lo dico da lavoratore dipendente, da padre di famiglia, da cattolico, oltre che da storico militante della destra sociale missina. Roberto Jonghi Lavarini
Nessun commento:
Posta un commento