Intervistiamo Deborah Dell’Acqua, classe 1968, maturità classica e laurea in lettere e filosofia alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sposata, due figli, imprenditrice, donna energica e determinata, lavora nello storico negozio Gemelli del marito. Da sempre appassionata di politica e giornalismo, ha collaborato con l'ufficio stampa della prima Forza Italia, oggi è vice presidente del circolo Fare Fronte di Fratelli d'Italia.
D- Perché una donna, mamma e imprenditrice,ha deciso di iniziare a fare
politica attiva?
R- Quando ho deciso di aderire al circolo Fare Fronte l’ho fatto spinta dalla
voglia, anzi dalla necessità, di fare qualcosa, da quel senso civico di urgenza, di fare
“ognuno la sua parte”, per iniziare a cambiare e miglioreare le cose. Il confronto diretto con
persone che arrivano dal nostro quotidiano, gente comune che lavora, paga il
mutuo, che fa i conti a fine mese, che ha figli e che è stanca di stare con le
mani in mano e vuole impegnarsi per il bene comune. La politica siamo noi e noi
abbiamo il dovere di costruire un futuro migliore.
D- Come mai ,fra tutti i partiti,ha scelto proprio la destra di Fratelli
d’Italia e Giorgia Meloni?
R- Da sempre il mio cuore batte a destra, fin da ragazzina,quindi inevitabile
che la scelta ricadesse su FDI e la sua leader carismatica che portano avanti, in maniera coerente moderna, i
principi di sovranità popolare, libertà, giustizia, solidarietà sociale, unità nazionale; e che si ispirano ai valori della tradizione nazionale e popolare
in cui credo fermamente. La loro politica mi sembra la piu’ adatta ai nostri
tempi in continua evoluzione.
D- Cosa ne pensa del gender nelle scuole e della liberalizzazione delle droghe
leggere?
R- Sono altamente contraria ad entrambi. Il diritto di educare i figli alla
sessualità spetta ai genitori e non alla scuola. Sono per la famiglia naturale
e personalmente credo che chi sia a favore del gender, lo faccia esclusivamente
per propaganda strumentale. Per quanto poi riguarda la legalizzazione delle droghe leggere, le droghe sono
droghe tutte. Legalizzarle significherebbe normalizzarle facendo passare un
messaggio sbagliato in quanto restano sempre sostanze dannose per il cervello.
Legalizzandole, a mio gudizio, non si arriverebbe ad una minore diffusione, ma
al contrario aumenterebbe l’utilizzo con un forte incremento del consumo.
D- Quali sono le sue proposte per migliorare l’importante settore del commercio
al dettaglio?
R- Quello del settore del commercio al dettaglio continua ad essere in grande
affanno un pò per la crisi, per il calo dei consumi, per la burocrazia folle, per
il costo assurdo degli affitti e anche e soprattutto per le politiche
commerciali della grande distribuzione sempre piu’ mirate ed aggressive, puntando sempre piu’ sulla quantità piuttosto che sulla qualità e con prezzi
sempre piu’ abbordabili ed accessibili per il pubblico anche d’élite. Sono per
la tutela ed il sostegno con interventi mirati, dei negozi tradizionali con un
ritorno al passato. Non più quindi liberalizzazione delle aperture. Non e’ vero
che piu’ si sta aperti e piu’ vendi ed incassi. Si aumentano solo le spese e il
malcontento del personale. In piu’ il cliente sapendo che l’”oggetto del
desiderio” e’ sempre li’, a portata di mano, non lo desidera piu’. No categorico
alle aperture domenicali (se non durante il periodo natalizio ma limitato ad un
paio di domeniche), no alle aperture durante le festivita’ e le ricorrenze
comandate (anche perche’ essendo il nostro un Paese cattolico questo va a
discapito della famiglia che non sta piu’ insieme), no soprattutto ai saldi
al 2 gennaio e al 2 luglio. Le vendite importanti e redditizie
per un negozio avvengono proprio in detti periodi, complice pure il
cambiamento climatico. Dedicherei piuttosto dei corner con offerte periodiche
durante tutto l’anno. in piu’ bisogna tornare a puntare sul Made in Italy che
per qualita’ resta sempre il top.
D- Ci racconti di lei: gusti musicali e cinematografici,sport praticati,hobbies,squadra
del cuore.
R- Senza musica non so vivere e la adoro tutta. tranne il rock. il genere
dipende molto dallo stato d’animo in cui mi trovo. Se voglio rilassarmi
ascolto musica classica con preferenza per Mozart,Chopin e Beethoven.
Impazzisco per la musica italiana di Mina, Moda’,Vasco
Rossi e Tiziano Ferro e per quanto riguarda la musica straniera
i Coldplay,Maaron 5,U2, Simple Minds,George
Michael ed Elton John. Appena ne ho l’occasione corro a vedere concerti.
Mi piace andare al cinema ma non ho gusti prescelti. in passato ho praticato
parecchi sport quali nuoto,tennis,ginnastica artistica,pilates ma non essendo
una sportiva praticante mai con costanza o continuita’. Amo leggere, di tutto,
biografie di personaggi del passato, letteratura russa, Mann,Hesse i miei
preferiti in assoluto. ma la mia vera passione e’ il calcio che seguo tutto
indistintamente. Sono una grandissima tifosa della Juventus, il mio grande
amore. Appena posso scappo a Torino a vedere i miei bianconeri e così pure
quando giocano a Milano. recente anche una mia trasferta a Roma. Prima viene la
Juve e poi tutto il resto….pure prima dei miei figli...
D- Lei e’ vice presidente del circolo Fare Fronte,perche’ uno dovrebbe aderire
e sostenervi?
R- Perche’ portiamo avanti la tradizione della destra italiana con
coerenza, modernita’ e concretezza. Perche’ e’ un movimento che sta con il
popolo, che e’ nel popolo ed e’ nella “pancia” del popolo. Fare Fronte sono le
persone vicine ai problemi quotidiani delle persone, problemi piccoli e
semplici, la politica di strada. Unisce uomini e donne che dedicano parte del
proprio tempo ed energie al bene comune con senso civico e spirito patriottico, con sinergie professionali e opportunita’ di crescita
umana, spirituale, culturale, politica ed anche professionale.
(Agenzia Stampa ItaliaInforma - Intervista di Gianni Spina)