Quando un governo dipende dai banchieri per il denaro, questi ultimi e non i capi del governo controllano la situazione, dato che la mano che dà è al di sopra della mano che riceve. Napoleone Bonaparte.
La
moneta è uno strumento al servizio dei popoli e degli Stati. Rifiutiamo
la discussione ideologica che si è innescata sull’euro e reputiamo che
la questione della moneta unica europea debba essere trattata in modo
realistico e scientifico, senza pregiudizi di sorta.
I
dati empirici dicono che l’euro è una moneta che ha avuto effetti
distorsivi, anche per gli errori commessi da chi ha definito il rapporto
di cambio con la Lira, assolutamente penalizzante per l’Italia. L’Euro
di fatto ha arricchito la Germania e impoverito quasi tutti gli altri
Stati europei e per questo reputiamo l’implosione dell’Eurozona un
rischio reale.
La
politica monetaria espansiva attuata dall’attuale governatore della
BCE, e la conseguente svalutazione di un euro troppo forte e
penalizzante per la nostra economia, ha solo in parte frenato l’egoismo
dei banchieri tedeschi. È assolutamente necessario rimettere in
discussione il potere di intervento della Bce e il ruolo delle Banche
centrali nazionali.
Vogliamo
porre seriamente la questione euro in sede europea e affermare
la necessità di un sistema di compensazione tra gli Stati membri per
bilanciare gli squilibri causati dalla moneta unica. L’alternativa a
un meccanismo di reale riequilibrio non potrebbe che essere l’abbandono
concordato e ordinato dell’euro in accordo con gli altri Stati europei.
Porre
la questione euro vuol dire anche affrontare l’anomalia tutta europea
della sproporzione di forza tra la Banca Centrale e le istituzioni
rappresentative della volontà popolare a livello nazionale ed europeo.
BCE che, pur mantenendo la sua indipendenza funzionale, deve essere
trasformata in prestatore di ultima istanza per contrastare gli attacchi
speculativi sui singoli Stati. È di tutta evidenza che il Quantitative
Easing ha svolto una funzione storica simile e che, se tale strumento
fosse stato varato nell’autunno del 2011, si sarebbe evitato il lungo
inverno dei governi non scelti dal popolo.
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